Marcello Lippi, ex c.t dell’Italia, ha parlato a La Gazzetta dello Sport rilasciando una lunga intervista in cui ha trattato diversi temi dell’attualità calcistica. Tanto Mondiale ma anche calciomercato, con la trattativa clamorosa delle ultime ore tra la Juventus e Cristiano Ronaldo.
MONDIALE – “Non sono sorpreso dei risultati di questo Mondiale. È un torneo attuale, rispecchia quello che sta succedendo nel calcio. Nessuno s’immaginava un Giappone a un passo dai quarti. Noi siamo cresciuti molto negli ultimi due anni. Speriamo di andare in Qatar fra quattro anni”.
RIMPIANTO – “Rimpianti per l’Italia? Purtroppo sì, avrebbe fatto bene, perché comunque ha qualità. Sull’eliminazione con la Svezia si possono fare mille riflessioni: in quasi 90 anni abbiamo fallito la qualificazione due volte, ma abbiamo pur sempre vinto quattro Mondiali, perdendone uno ai rigori. E per il futuro ci sono giovani validi e un tecnico come Mancini che può fare cose importanti. Certo, ora rosichiamo. Come la Germania. Ho scoperto che dal 2006 le campioni, anche noi purtroppo, escono al primo turno. Nel nome dell’equilibrio”.
MESSI E RONALDO – “Non sono d’accordo su una cosa. La caduta degli dei. Ronaldo e Messi non sono dei caduti, sono i migliori da dieci anni e saranno ancora al top. Semmai stanno nascendo altri dei. Come Mbappé”. E su Neymar: “Peccato che stia macchiando il suo grande Mondiale con atteggiamenti su cui dovrebbe meditare. Sceneggiate che non sono da grande. Ricordo quando Zidane si sfogò lamentandosi che gli avversari lo colpivano duro. Gli risposi: “Lo fanno solo perché sei il più forte”. Ecco, se capisci questo, diventi ancora più forte e non soffri più le botte. Tutti ammiriamo Neymar, non è ancora Ronaldo o Messi, ma lo può diventare. Però deve cambiare”.
CROAZIA – “Non pensava di soffrire e aspettare i rigori con la Danimarca. A volte non è solo questione tecnica, ma anche psicologica. Alcuni giocatori non reggono forse certe tensioni. Modric come Pirlo? Un grandissimo, sì. Ma non è Pirlo. L’importanza di uno come Pirlo in mezzo al campo non è quantificabile e uno così oggi non c’è. Iniesta gioca più avanti, in mezzo Andrea era unico”.
SPAGNA – “Finita l’era spagnola? No, una cosa più semplice. Una volta la Spagna teneva palla finché uno si infilava in dribbling. Ora non ha più giocatori così e il possesso orizzontale aiuta soltanto le difesa a posizionarsi”.
RONALDO E JUVENTUS – “Le cifre sono folli, ma fino a un certo punto. Ci sono giocatori valutati di più negli ultimi tempi. Astronomico forse è l’ingaggio, ma si sa che non paga tutto il club: ci sono sponsor, investimenti, merchandising. Credo che l’aspetto economico sia più semplice di quello che si pensi. Poi c’è quello tecnico e, credo, la voglia di vincere la Champions con un giocatore straordinario che segna più gol di quante partite giochi. Segno di testa, in rovesciata, di tacco. Ripeto: se la voglia di Champions fosse così forte…”.
INTER E NAPOLI – “Il Napoli ha preso Ancelotti, cioè il miglior allenatore del mondo da dieci anni. Una grande sfida. Ma prima di qualunque giudizio lasciatemi aspettare la fine del mercato: vediamo che giocatori avrà”. “L’Inter? Campagna acquisti fantastica in ogni settore, la possibilità di giocare con più sistemi, una rosa completa. Sarà molto più competitiva”.
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