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Parma, D’Aversa: “Pensiamo alla salvezza. Io catenacciaro rispetto a De Zerbi? Non credo…”

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Roberto D’Aversa, tecnico del Parma, ha presentato di fronte ai giornalisti la sfida di domani contro il Sassuolo valida per il 13esimo turno di Serie A. Calcio d’inizio alle 12.30, per il lunch match di Serie A. Ecco quanto dichiarato dall’allenatore nella classifica conferenza stampa:

SQUADRA – “Come stanno i ragazzi? Lo saprò dire domani, mi auguro bene. In queste due settimane i ragazzi hanno lavorato con grande intensità, spero che riportino in campo quanto fatto di bene negli allenamenti”. Poi, qualche dubbio su chi schierare: “Ho ancora tre dubbi che in realtà stanno aumentando perché ci sono calciatori che stanno spingendo facendo molto bene in allenamento. Farò delle scelte anche in base alle caratteristiche della squadra avversaria. Col Torino ho spostato Gagliolo terzino per tenerlo stretto. Gazzola ha fatto bene quando è stato chiamato in causa, Ciciretti ha fatto bene negli allenamenti, vedremo”.

AVVERSARIO – “Cosa mi aspetto dal Sassuolo? Hanno affrontato qualsiasi avversario facendo la partita. Contro il 4-3-3 si sono schierati nello stesso modo, altrimenti De Zerbi cambia modulo per continuare a prediligere il recupero immediato e il possesso palla. Dovremo essere bravi quando avremo la palla, una situazione a cui loro non sono abituati”.

SCONTRO DIRETTO – In caso di tre punti i ducali supererebbero proprio i neroverdi: “Lo stimolo deve esser quello di fare punti. Il Sassuolo è una di quelle squadre al di sotto delle grandi che può puntare a qualcosa più della semplice salvezza. Noi invece dobbiamo pensare solo a salvarci. Se saremo bravi e fortunati potremo superarli in classifica ma dobbiamo pensare solo a mantenere la A. Dobbiamo ragionare sempre con l’umiltà di una squadra che scende in campo con l’obiettivo di conquistare punti per la salvezza. Loro comunque sono uno step avanti a noi, hanno grandi ambizioni e hanno speso tanto. Direi che non bisogna fare paragoni tra il Parma e il Sassuolo di adesso ma magari col Sassuolo al primo anno di A, visto che noi siamo neopromossi”.

D’AVERSA E DE ZERBI – “Io catenacciaro e lui no? Io guardo in casa mia, quello che devo fare io è cercare di ottenere il massimo con il materiale che ho a disposizione. Poi si parte anche da assunti sbagliati: non mi piace allenare fuori dal campo, non mi interessa rendere più bello il mio prodotto con la mia comunicazione. Siamo in linea con l’obiettivo che ci siam prefissati a inizio campionato. Non mi sembra, però, che abbiamo giocato solo di contropiede, e penso alle partite con Juventus e Torino. Ovviamente ci sono giocatori che sfruttano al meglio le loro caratteristiche in campo aperto, come Gervinho. Bisogna essere efficaci, sul bello possiamo stare a parlarne per giorni e giorni. De Zerbi ha un suo modo di allenare e di interpretare il calcio, io ne ho un altro. Ma questo non significa che uno sia giusto e l’altro sbagliato”. “Soddisfatto perla seconda posizione per la panchina d’argento? No, perché nella vita bisogna essere ambiziosi. Però il premio ad Andreazzoli è meritato per gioco espresso e vittoria finale e l’ha fatto da subentrante. Credo comunque che un allenatore per raggiungere i successi debba avere la materia prima. Quindi grande merito ai ragazzi”.

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