Prandelli: “Voglio tornare ad allenare in Italia. La sorpresa del campionato sarà…”

Cesare Prandelli, ex allenatore e ct della Nazionale, è intervenuto su Radio 1 durante la trasmissione Radio anch’io sport. Tanti i temi affrontati, soprattutto la Serie A e la Nazionale con particolare attenzione ai giovani italiani.

ALLENARE – “Tornare ad allenare? Sì, assolutamente. Mi piacciono le sfide, e sarò pronto in caso di chiamata. Voglio tornare in Serie A, ho rifiutato parecchie offerte all’estero ma voglio solo l’Italia”.

CAMPIONATO – “Interessante, tutte le squadre vogliono recuperare la Juve. Milan e Inter possono creare campionato interessante con la campagna acquisti che hanno fatto. Novità tattiche in Serie A? A parte l’Atalanta che sta proponendo un ottimo calcio da anni, non vedo novità”.

SENZA BUFFON – “La sua carriera parla da sola. Sarebbe stato utile per far capire la mentalità ai nuovi. Occorre del tempo per capire chi potrà sostituirlo come leader”.

INTER – “Perché l’Inter non ingrana? Bisogna chiederlo a Spalletti. Ieri primo tempo perfetto, ma non si capisce perché nel secondo tempo non abbiano continuato così”.

FIORENTINA E BENASSI – “Sempre stato interessante, mi sembra abbia acquisito un ruolo definito grazie a Pioli. Il nostro calcio ha bisogno di giocatori così. La Fiorentina? Squadra giovane ma con qualità e giocatori moderni. Squadra molto interessanti. Potrebbe essere la sorpresa del campionato. Serve ambiente unito anche con la città e la dirigenza”.

BONUCCI – “Con l’addio di Buffon e Marchisio, credo che la Juventus volesse un leader e soprattutto un giocatore forte e affermato in difesa. Vogliono la Champions League”.

RONALDO – “Come lo gestisce Allegri? CR7 è un campione, sempre concentrato e riferimento giornaliero. Dal punto di vista tattico può stare ovunque, il mister non avrà problemi di gestione. Chi partner ideale per lui? Ha bisogno di movimento per poter essere letale”.

NAZIONALE – “Noi siamo competitivi sino ai 20 anni. Abbiamo qualità e giocatori interessanti. Ma oltre i 20 anni abbiamo un buco generazionale. Servono le sinergie giuste tra Lega e Federazione. Il compito di Mancini è complicato. Le big hanno pochi giovani, l’Italia farà fare esperienza ai giovani ed è sbagliato”.

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