Per chi si era abituato a vincere (due Europei e un Mondiale tra il 2008 e il 2012), anche due eliminazioni di fila agli ottavi di finale, tra Europeo 2016 e Mondiale 2018, possono essere considerati un fallimento, anzi il punto più basso della storia recente.
Così, dopo la breve avventura in Russia, iniziata con l’esonero in corsa del ct Lopetegui, sostituito dal traghettatore Hierro che non ha potuto evitare la precoce eliminazione contro i padroni di casa, la Spagna è ripartita da Luis Enrique, ovvero colui che a propria volta aveva riportato il Barcellona ai fasti dell’era Guardiola.
Le convocazioni del neo ct hanno subito riservato qualche sorpresa, nulla però in confronto alle regole che il selezionatore ha stabilito.
Le linee guida sono tre: niente uso del cellulare durante i pasti, per fare gruppo prima e dopo gli allenamenti, niente serate libere per le vie di Madrid durante il ritiro, bensì “clausura” all’interno del centro sportivo di Las Rozas, la Coverciano spagnola, e voli diretti per le destinazioni delle partite internazionali, ovvero addio alle serate “buche” di libertà tra una trasferta e l’altra. Vale a dire che sabato dopo la gara di Wembley contro l’Inghilterra si volerà direttamente a Elche, sede della partita successiva contro la Croazia.
Come dire, la Roja è una cosa seria e la prima strada per tornare a vincere è avere comportamenti adeguati e professionali fuori dal campo. Se lo dice Lucho…
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